L’Abbazia di Cerrate – un bene FAI in Salento

A circa 15 km da Lecce, sulla strada provinciale che collega i comuni di Squinzano e Trepuzzi a Casalabate si nasconde un tesoro architetturale romanico: l’abbazia di Cerrate.

Divenuto bene FAI nel 2012 quest’abbazia fu fondata nel XII secolo probabilmente per ospitare dei monaci greci che si rifugiarono in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste.

In questo articolo vi racconto della mia visita e e un po’ della storia dell’abbazia. Non sono una storica ne ho la pretesa di raccontarvi di questo luogo con un dettaglio storico approfondito – spero ovviamente di non commettere errori e di farvi scoprire questo luogo così speciale e così poco conosciuto.

Un po’ di storia sull’abbazia

Provo a darvi qualche cenno storico per sommi capi:

  • Costruzione dell’abbazia: a cavallo tra XI e XII secolo
  • Fino al XIV secolo fu un importante luogo religioso
  • A partire dal XIV secolo divenne una masseria con una grande produzione di olio – il raccolto veniva fatto da squadre di pescatori che durante l’inverno lavoravano in campagna, spesso alloggiando direttamente nella masseria
  • Nel XVIII secolo l’abbazia fu saccheggiata dal pirati e fu lasciata in stato di abbandono
  • Il recupero e restauro iniziò nel 1965
  • L’abbazia divenne bene FAI nel 2012 e grazie anche ai contributi, i restauri proseguono tutt’ora.

Visitare l’abbazia di Cerrate

Abbiamo raggiunto l’abbazia in auto in una piovosa domenica, dopo aver prenotato la visita online. Passiamo dalla biglietteria per validare i biglietti acquistati ed iniziamo la nostra visita guidata.

La chiesa dell’abbazia e il porticato

La prima parte della visita ci porta nella chiesa. Molto particolare il portale con le sue sculture raffiguranti i re magi, sostenute da delle figure di suini. Si, ho scritto proprio suini: dei maiali insomma. In realtà hanno il volto del maiale, ma le zampe da leone.

Portale della chiesa - Abbazia di Cerrate
Portale della chiesa – Abbazia di Cerrate ph. @poshbackpackers

All’interno la chiesa ha degli affreschi molto belli recuperati durante in restauro rimuovendo gli strati di affreschi di epoche successive. Per questo motivo vedrete che sono picchettati: questa era una tecnica che serviva per far aderire lo strato successivo di intonato.

La struttura della chiesa è in pietra bianca leccese con un tetto in legno.

 L'interno della chiesa
L’interno della chiesa – Abbazia di Cerrate ph. @poshbackpackers

Lateralmente rispetto alla chiesa è presente un porticato, anch’esso costruito con pietra locale. Alcuni dei capitelli sono davvero particolari – la guida ce ne segnala uno che raffigura un mostro a più teste che attacca un monaco.

abbazia di cerrate
il porticato annesso alla chiesa – abbazia di Cerrate ph. @poshbackpackers

Il portico veniva utilizzato dai monaci come luogo per pregare all’ombra.

dettaglio - Abbazia di Cerrate
dettaglio – Abbazia di Cerrate ph. @poshbackpackers

Una legenda che mi resta impressa è quella legata al pozzo che si trova accanto alla chiesa. In alto sulla struttura del pozzo si trova la statua di un tritone: la storia narra che gli occhi del tritone puntino verso un tesoro nascosto, ma che per non farlo ritrovare il viso del tritone sia stato distrutto. Mi piace pensare che sia vero e che non sia stato semplicemente un atto di vandalismo 🙂

La casa del massaro, il frantoio e la produzione dell’olio

Negli anni l’abbazia divenne masseria con un grande frantoio per la produzione dell’olio d’oliva. La visita prosegue nella casa del massaro dove sono esposte le macine a pietra che venivano spinte da muli o piccoli cavalli per la premitura delle olive.

In una stanza della casa del massaro sono esposti gli affreschi di epoche successive, rimossi dalla chiesa per mostrare rivelare gli affreschi più antichi sottostanti.

Purtroppo non è stato possibile visitare il frantoio ipogeo attualmente chiuso. Nella casa del massaro sono comunque esposte delle foto.

L’agrumeto e gli ulivi

L’ abbazia di Cerrate si trova in una zona ricca di ulivi e di alberi da frutto. Purtroppo la xilella ha trasformato alcuni dei questi campi che vedete dalla strada in uliveti fantasma: mi ha fatto una tristezza enorme vedere degli alberi così belli distrutti da questa malattia.

Comunque, alle spalle dell’abbazia si trova un bellissimo agrumeto, ricco di tantissime varietà di piante e la guida ci indica che c’è anche una coltivazione (fuori dalle mura dell’abbazia) di ulivi molto resistenti che per il momento sono sopravvissuti e godono di buona salute!

L'agrumeto dell'abbazia
L’agrumeto dell’abbazia ph. @poshbackpackers

La loggia panoramica

Infine, se volete scattare una bella foto dall’alto alla chiesa, basta salire sulla loggia panoramica annessa al bar (chiuso al momento della mia visita).

Vista dell'abbazia di Cerrate
Vista dell’abbazia di Cerrate ph. @poshbackpackers

Biglietti ed informazioni pratiche sull’abbazia di Cerrate

I biglietti possono essere acquistati online dal sito del FAI. La visita può essere effettuata in autonomia, oppure con visita guidata che vi consiglierei decisamente di fare per scoprire al meglio questo tesoro della Puglia.

Il biglietto d’ingresso (ottobre 2021) costa 8 euro intero o 4 euro il ridotto (valido per bambini 6-18 anni e studenti 19-25) ed è gratuito per i tesserati FAI.

La visita guidata invece ha un costo di 5 euro per tutti, indifferentemente dal biglietto acquistato.

La struttura dispone di:

  • ampio parcheggio (gratuito)
  • negozio di souvenir
  • una zona ristoro (chiusa al momento della nostra visita)

Si può accedere alla maggior parte della struttura con carrozzelle e passeggini – l’accesso alla loggia panoramica ed ai frantoi ipogei invece risulta non possibile. Io ho utilizzato il porta bebè sulla schiena e sono riuscita a muovermi tranquillamente mentre il piccolino si godeva il panorama cullato dai miei passi.


E’ stata una bellissima visita e sono felice (finalmente!) di essere riuscita a visitare l’abbazia di Cerrate.

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9 Risposte a “L’Abbazia di Cerrate – un bene FAI in Salento”

  1. Grazie al FAI stiamo scoprendo dei luoghi davvero meravigliosi!
    Questo weekend ci sono le giornate FAI ma purtroppo non riusciamo a visitare nessuna dei luoghi a due passi da casa nostra!
    L’architettura di questa abbazia e soprattutto gli spazi esterni con l’agrumeto e gli ulivi sono davvero molto interessanti da visitare!

  2. Che posto stupendo. Siamo stati on the road in Puglia qualche anno fa ma non siamo riusciti ad arrivare a Lecce e zone limitrofe, poichè sembri che il tempo in viaggi Si dimezzi. Lo segno subito per la prossima incursione nella regione, credo valga davvero la pena fare una visita approfondita.

  3. Ho letto con molto interesse di questa abbazia perché adoro quando la storia si mescola alla leggenda popolare (vedi il tuo riferimento al tritone ) e in Italia siamo pieni di queste bellezze da scoprire.

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