Una settimana a Cuba tra Mojito e ritmo lento

Avete presente quando vi prende quella frenesia tipo “ho bisogno di una vacanza!”? Beh, a me succede ed è proprio così che mi sono ritrovata con in mano un biglietto aereo ad un prezzo ragionevole per trascorrere poco più di una settimana a Cuba!

Per indicazioni su come ottenere il visto per Cuba potete consultare il mio post.

L’arrivo a l’Havana – Una settimana a Cuba

Partiamo con Air France: scalo a Roma e poi a Parigi e finalmente atterriamo a l‘Havana. Il primo impatto con Cuba è caldo, caldissimo. Neanche tempo di uscire dall’aeroporto e stiamo già sudando (non c’è l’ara condizionata). E’ l’inizio di Giugno.

Le addette dell’immigrazione indossano collant lavorati ed abiti parecchio succinti e ci accolgono con un sorriso. In realtà il collant nero, a fantasia o a rete sembra essere il top della moda cubana del momento.

La Havana una settimana a Cuba
La Havana ph. @poshbackpackers

E’ sera, fuori ci aspetta un taxi che abbiamo prenotato prima di partire che ci accompagna a l’Havana nella casa particular. Abbiamo prenotato con l’agenzia online Amor Cuba le prime 2 notti, per il resto capiremo strada facendo.

Abbiamo programmato di suddividere la vacanza così:

  • 1 notte a L’Havana
  • 3 notti a Trinidad
  • 1 notte a Santa Clara
  • 2 notti a L’Havana

Ci accolgono nella casa, la camera è molto semplice, con un ventilatore e un piccolo bagno. Antonio, cubano, vive in Italia ed è li a casa della cognata in vacanza. Subito si offre di accompagnarci in giro per l’Havana il giorno dopo e farci conoscere la sua bellissima città.

Usciamo a passeggiare nel centro storico e ci fermiamo a mangiare al “El Chanchullero de Tapas” che espone con orgoglio il cartello “Hemingway non è mai stato qui“.

La Havana ph. @poshbackpackers
Una settimana a Cuba
La Havana ph. @poshbackpackers

Svegli presto, dopo una abbondante colazione nella nostra casa particular, seguiamo Antonio col traghetto a Casablanca e poi per le vie del centro de L’Havana. Ci fermiamo a mangiare e Antonio ci convince anche a ballare.

Quello che succede a Cuba, resta a Cuba!” ci dice per convincerci Antonio.

La Havana ph. @poshbackpackers Una settimana a Cuba
La Havana ph. @poshbackpackers

Nel pomeriggio abbiamo prenotato un taxi collectivo tramite amor cuba per raggiungere Trinidad. Il taxi però non si presenta, e noi non riusciamo a contattare Alejandro di amor cuba (sopriremo al ritorno che Alejandro era ricoverato in ospedale).

Trinidad de Cuba

Tutti i bus sono ormai partiti per Trinidad. Pagando uno sproposito, riusciamo a trovare un’auto che ci porti a Trinidad, il viaggio sembra interminabile, come lo sono un po’ tutti gli spostamenti a Cuba.

La fatica del viaggio è presto dimenticata: Trinidad è un gioiellino. Anche qui siamo in una casa particular (casa Barbara). Questa casa ha anche un bellissimo terrazzo, sul quale consumiamo la colazione. Una delle sere decidiamo anche di cenare in casa e la signora ci cucina fagioli, riso e banane fritte, accompagnato da Mojito.

3 notti a Trinidad sono un’ottima idea per apprezzare il ritmo lento e rilassato di Cuba.

Trinidad ph. @poshbackpackers
Trinidad ph. @poshbackpackers

E di Mojito ne consumeremo parecchi durante la vacanza: oltre ad avere un prezzo davvero allettante, sono davvero buonissimi.

Nei giorni a seguire raggiungiamo Playa Ancon (in autobus) e visitiamo Trididad. L’atmosfera è rilassante, ovunque si balla e si sorseggiano mojito e noi ci adeguiamo al flusso lento di questa bellissima nazione.

Una settimana a Cuba Playa Ancon ph. @poshbackpackers
playa Ancon ph. @poshbackpackers
Trinidad ph. @poshbackpackers
Trinidad ph. @poshbackpackers

Le nuvole temporalesche riescono a far sembrare le case di Trinidad ancora più pittoresche.

Nuvole su Trinidad ph. @poshbackpackers

Ma poi torna il sole!

Trinidad ph. @poshbackpackers
Trinidad ph. @poshbackpackers

Chiediamo alla signora Barbara se conosce qualche casa particolar a Santa Clara. Certamente “tengo casa particolar a Santa Clara!” e subito chiama il suo contatto. Prendiamo accordi per alloggiare il giorno successivo.

Santa Clara

Questa volta si viaggia con Viazul (autobus). Dopo i problemi col collectivo a L’Havana decidiamo di cambiare mezzo di trasporto.

una settimana a Cuba Cameriera di un bar a Santa Clara ph. @poshbackpackers
Cameriera di un bar a Santa Clara ph. @poshbackpackers

A Santa Clara visitiamo il Mausoleo al Che, il Monumento a la Toma del Tren Blindado ed ovviamente l’Hotel Santa Clara.

Santa Clara Cuba ph. @poshbackpackers
Santa Clara ph. @poshbackpackers
Santa Clara Cuba  ph. @poshbackpackers
Santa Clara ph. @poshbackpackers

Anche qui ci becchiamo un bel acquazzone, ma questa volta siamo costretti ad inzupparci completamente perché dobbiamo tornare alla casa e prendere i bagagli.

Accompagnati da un taxi torniamo alla stazione della Viazul. Il bus per l’Havana è in ritardo di diverse ore e anche questa volta il viaggio si svolge con la consueta lentezza cubana.

L’Havana

Abbiamo preso accordi con la prima casa paticular dove abbiamo alloggiato (Casa Carusa) per tornare da loro. Comunicare è molto difficile perché le tariffe dei cellulari sono assurde ed il wi-fi è poco diffuso, ma anche questa è la bellezza di Cuba. L’essere fuori dal mondo, dai social network, dalle chat, da tutto quello che quotidianamente ci stressa.

Nei 2 giorni a seguire Antonio, ancora ospite della cognata, ci farà da cicerone per le vie de L’Havana insieme ad un’altra coppia di italiani ospiti della casa.

Seguiamo le orme di Hemingway “mi mojito en la bodeguita mi daiquiri en el floridita” e prima di pranzo siamo già belli allegri.

Mojito a l'Havana ph. @poshbackpackers
Mojito a l’Havana ph. @poshbackpackers
l'Havana ph. @poshbackpackers
l’Havana ph. @poshbackpackers

La nostra vacanza finisce con un giro in auto d’epoca. Arrivederci Cuba! 

l'Havana ph. @poshbackpackers
l’Havana ph. @poshbackpackers

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5 Risposte a “Una settimana a Cuba tra Mojito e ritmo lento”

  1. Cuba mi è rimasta nel cuore: bella e potente. Ha un mare incredibilmente bello e un interno magico. La sua gente è fantastica e, superato lo scoglio dell’insistenza e della diffidenza iniziale, tutto diventa divertente e tanto istruttivo. La storia di Cuba la impari tra le sue case e le sue campagne.

    1. E’ una paese davvero unico per la sua storia e sono contenta di averla visitata e di averci lasciato un pezzetto di cuore.

  2. Ci sono stata qualche anno fa e ho dei bellissimi ricordi : del posto, della gente e di Alan il ragazzo che ci accompagnò in risciò durante tt la vacanza. Noi abbiamo fatto 4 gg a Varadero e 3 gg ad Havana, devo dire che tutto fenomenale e pieno di mojitos 😍😍

  3. Che sogno, e pensare che ero lì a due passi. Nel mio anno in Florida andavo spesso a Miami solo per mangiare cubanos (che poi non so neanche se siano effettivamente tipici di Cuba!) e mi dicevo sempre che ci sarei andata. Ora questo tuo racconto mi ha fatto tornare la voglia!

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