5 giorni in Molise (o una settimana)

Eccomi di ritorno dal nostro primo vero viaggio post lock-down: 5 giorni in Molise on the road. In questo articolo vi darò anche qualche consiglio utile ad estendere questo itinerario anche ad una settimana.

Inizio innanzitutto col dire che è stato abbastanza complicato organizzare un itinerario in Molise perché online non si trovano facilmente informazioni su itinerari da percorrere. (Ad un certo punto ho anche esclamato che è stato più facile organizzare un viaggio in Thailandia che in Molise 🙂 )

Questo è stato il nostro primo viaggio in famiglia con il nuovo arrivato di casa che ha retto bene il viaggio on the road.

5 giorni in Molise

Il nostro itinerario di 5 giorni in Molise è stato più o meno circolare. Sulla cartina ho inserito le tappe principali.

Abbiamo alloggiato:

  • 1 notte a Termoli
  • 2 notti a Bojano
  • 1 notte ad Agnone

Leggi anche: 4 borghi da visitare in Molise

Giorno 1 – Termoli, 5 giorni in Molise

Partiti in auto dalla Puglia abbiamo raggiunto Termoli, dove abbiamo alloggiato la prima notte, in un piovoso pomeriggio di luglio.

Termoli, Cattedrale di Santa Maria della Purificazione
Termoli, Cattedrale di Santa Maria della Purificazione ph- @poshbackpackers

Tra un acquazzone e l’altro visitiamo il carinissimo centro storico della città: la Cattedrale di Santa Maria della Purificazione, A Rejecelle (il vicolo più stretto d’Italia), il Castello Svevo ed il lungomare dei trabucchi.

Giorno 2 – Termoli, Oratino, Campobasso

Dopo una bella colazione salutiamo la costa e ci inoltriamo nell’entroterra, percorrendo la spettacolare strada che passa sulla Diga del Liscione.

Prima tappa della giornata è il grazioso borgo di Oratino (uno dei Borghi più belli d’Italia) con le sue viuzze silenziose ed acciottolate.

Oratino
Oratino, Molise ph. @poshbackpackers

Pranziamo nell’ombroso parchetto cittadino con un bel panino con mozzarella di Bojano, godendoci la vista sulla valle e si riparte.

Facciamo una breve sosta a Campobasso, giusto il tempo per vedere il castello dall’esterno e le chiese di San Giorgio e San Bartolomeo.

Dopo aver lasciato i bagagli nel B&B a Bojano, raggiungiamo il sito archeologico di Sepino.

Sepino, Molise
Sepino, Molise ph. @poshbackpackers

Il cielo è carico di pioggia: facciamo giusto in tempo a terminare la visita che inizia a diluviare – la visita al borgo di Sepino salta miseramente e torniamo al b&b.

Giorno 3 – Civita di Bojano, Roccamandolfi, Frosolone, Castelpetroso

La terza giornata dei nostri 5 giorni in Molise inizia presto. Nel pomeriggio sono previsti nuovamente temporali e quindi abbiamo premura di andare subito alla scoperta di Civita di Bojano, il borgo antico del paese che si trova a pochi chilometri da Bojano.

Civita di Bojano, Molise
Civita di Bojano, Molise ph. @poshbackpackers

Siamo gli unici in giro e passeggiamo tra le silenziose vie del borgo.

La seconda tappa della giornata è Roccamandolfi. Dopo una pausa caffè seguiamo i cartelli per raggiungere il ponte tibetano sospeso sopra il fiume Callora, ai piedi delle rovine di un castello di origine longobarda.

Ponte Tibetano, Roccamandolfi Molise
Ponte Tibetano, Roccamandolfi Molise ph. @poshbackpackers

Tramite un percorso è possibile salire anche al castello, ma tra maltempo in arrivo e bimbo al seguito decidiamo di non farlo. Immagino ci sia una vista stupenda da la su 🙂

Proseguiamo lungo le tortuose strade molisane per Frosolone (uno dei Borghi più belli d’Italia), paese famoso per la produzione dei coltelli. E’ anche presente un museo delle armi da taglio (che non abbiamo visitato). Noi ci limitiamo a passeggiare sotto l’ombrello tra le stradine del borgo ed a fare una sosta pranzo.

Frosolone, Molise
Frosolone, Molise ph. @poshbackpackers

Lasciamo Frosolone con il diluvio in corso. Per fortuna al nostro arrivo al Santuario della Madonna Addolorata di Castelpetroso il temporale ci da tregua qualche minuto.

Castelpetroso, Molise
Castelpetroso, 5 giorni in Molise ph. @poshbackpackers

La costruzione di questo imponente santuario iniziò nel 1890 e terminò nel 1950.

Rientriamo al b&b, sconfitti dalla pioggia.

Giorno 4 – Castel San Vincenzo, Fornelli, Isernia, Agnone

Sapete quei posti di cui ci si innamora scorrendo i feed di Instagram? Beh, il lago di Castel San Vincenzo è uno di quelli.

Prima tappa della giornata è il borgo di Castel San Vincenzo dove ci fermiamo per una passeggiata e per prendere i panini per pranzo.

Castel San Vincenzo, Molise
Castel San Vincenzo, Molise ph. @poshbackpackers

Anche oggi è una corsa contro il maltempo e le nuvole si accumulano rapidamente mentre ci godiamo il fresco in riva al lago. Si può fare il bagno, noleggiare pedalò e canoe ed c’è anche un campeggio.

lago di Castel San Vincenzo, Molise
lago di Castel San Vincenzo, Molise ph. @poshbackpackers

Proseguiamo per Fornelli, un altro dei Borghi più belli d’Italia con la sua cinta muraria medievale e le sue silenziose piazzette.

Fornelli, Molise
Fornelli, 5 giorni in Molise ph. @poshbackpackers

Ultima tappa al volo prima di raggiungere Agnone, dove pernotteremo, è Isernia.

Siamo li per meno di un’ora: giusto il tempo di una passeggiata tra le strade del centro e di fare una foto alla Fontana Fraterna.

Isernia, fontana Fraterna 5 giorni in Molise
Isernia, fontana Fraterna ph. @poshbackpackers

Giorno 5 – Agnone, Bagnoli del Trigno, Cantine Martarosa… e rientro a casa

Ultimo giorno del nostro stupendo on the road molisano, dei nostri 5 giorni in Molise. La mattinata è fresca e soleggiata ad Agnone.

Agnone, 5 giorni in Molise
Agnone, Molise ph. @poshbackpackers

Facciamo scorta di caciocavallo e confetti, tipici di Agnone, e visitiamo il museo e la pontificia fonderia Marinelli.

5 giorni in Molise - Museo Marinelli, Agnone
Museo Marinelli, Agnone – Molise ph. @poshbackpackers

Qui vi racconto della mia visita alla Fodenderia di Agnone

Per pranzo ci fermiamo nella piazza principale di Bagnoli del Trigno prima di una calda passeggiata in cima alla rocca.

Bagnoli del Trigno, 5 giorni in Molise
Bagnoli del Trigno, Molise ph. @poshbackpackers

Salutiamo il Molise con una bella scorta di vino presso la cantina Tenute Martarosa e riprendiamo l’autostrada verso casa.

Prolungare il soggiorno ad una settimana

Il Molise mi è rimasto davvero nel cuore per la varietà e la ricchezza del suo territorio. Sarebbe stato bello prolungare il soggiorno ad una settimana e vivere maggiormente alcune zone.

Ecco alcuni spunti per prolungare il soggiorno:

  • Dormire a Castel San Vincenzo: visitare l’abazia e godersi una giornata intera al lago
  • Fare trekking nei pressi di Roccamandolfi – ci sono molti circuiti escursionistici nella zona
  • Raggiungere Campitello Matese per delle escursioni in montagna
  • Visitare il Teatro Sannitico di Pietrabbondante
  • Visitare Larino e i suoi siti archeologici quali l’anfiteatro e le terme la sua cattedrale romanico-gotica

Sicuramente ci sarà occasione di tornare in Molise: abbiamo scoperto che non solo questa regione esiste, ma è anche bella! 🙂

Condividi l'articolo se ti è piaciuto:

9 Risposte a “5 giorni in Molise (o una settimana)”

  1. Il Molise esiste e sembra pure molto bello! Dal tuo racconto si evince che è un mix di natura e borghi storici quindi sicuramente una meta da non sottovalutare e che mi incuriosisce molto!

  2. Non solo esiste ma è davvero bella, siamo d’accordo 🙂 siamo state l’anno scorso e purtroppo per pochissimi giorni e speriamo di tornarci presto, salviamo il post! Grazie mille

  3. Ho usato questa pagina come spunto per organizzare una rapida visita in Molise. I miei 5 giorni sono stati:

    Giorno 1: partenza da casa e arrivo a Campobasso. Viaggiando con un’auto elettrica, Campobasso era la città con la maggiore disponibilità di colonnine per ricaricare l’auto tra una tappa e l’altra. Ci sistemiamo in B&B, rapido giro in città, e poi partiamo per Frosolone. Il paese è carino, ma potrebbe essere curato molto meglio. Alcune attrazioni non sono sfruttate per niente. Il Museo dei Coltelli era chiuso (perchè il responsabile, a cui abbiamo telefonato “quel giorno aveva avuto un imprevisto ed era dovuto scappare a Campobasso, ma se volete ci vediamo domani”), la passeggiata lungo il Belvedere si è rivelata una passeggiata di 20 metri tra i rifiuti lasciati lì da tempo immemore. Siamo saliti sul Colle dell’Orso alla ricerca di quale sentiero per trekking ma non c’era nessuna indicazione, mappa, sentiero segnalato, nulla di nulla, ci siamo ritrovati ad avanzare con la macchina in strade sempre più piccole e dissestate fino a quando l’asfalto terminava e lasciava spazio al bosco.

    Nota positiva: c’era un gruppetto di persone sedute in un’area pic-nic. Mi avvicino a loro per chiedere se conoscevano questi percorsi di trekking. Non mi fanno neanche finire la domanda perchè inisistono per farci sedere a tavola (io e la mia ragazza) per cenare con loro. Mi hanno offerto pane con caciocavallo impiccato, dolcetti tipici, vino (che ho rifiutato perchè dovevo guidare), birra (idem), salsicce, e quant’altro. Alla fine mi hanno chiesto di cosa avevo bisogno, e mi hanno dato il numero di una guida del CAI che sicuramente conosceva tutto della zona, in più ci danno alcuni consigli su cosa visitare nella loro regione. Grazie anonimi amici incontrati per caso, siete stati fantastici.

    Ceniamo a Frosolone e torniamo a Campobasso.

    Giorno 2: su consiglio degli amici della sera prima, decidiamo di andare a vedere le cascate di Carpinone, piccolo paesino vicino Isernia. Anche qui troviamo un’ospitalità incredibile da parte degli abitanti del luogo che ci salutano mentre passeggiamo per le strade, ci consigliano su cosa fare e cosa vedere. Le 3 cascate che circondano il paese sono poco apprezzate, ma rappresentano una tappa obbligatoria. Pranziamo ai piedi di una delle 3 cascate, con lo scroscìo dell’acqua in sottofondo, e i piedi nell’acqua gelida del piccolo fiume che genera. Un giro anche nel borgo antico del paese, carino, e nel castello che (peccato) versa in uno stato di abbandono indecoroso.

    Giorno 3: giornata dedicata al Lago di Castel San Vincenzo. Facendo il giro intorno al lago si trova un piccolo stabilimento con una spiaggetta, dove scegliamo di fermarci anche a pranzo (ottimo!). La mattina scorre serena, ma fare il bagno è impossibile perchè l’acqua è gelida. Immergo solo un po’ i piedi in acqua e mi godo il paesaggio con il mio binocolo. Dopo pranzo però il tempo si rovina, arriva un’acquazzone terribile e decidiamo di rientrare. Sulla strada del ritorno troviamo le indicazioni per un’oasi WWF che ci porta nel paese di Guardiaregia. Dal paese parte un percorso di trekking che facciamo solo in parte. Il percorso è così lungo che unisce diversi paesi, ma è molto carino. Si attraversano ponti di legno, scalinate, montagne, ed è piuttosto impegnativo.

    Giorno 4: giornata dedicata ai piccoli borgi. Iniziamo con una rapida passeggiata nella bellissima Oratino. Dopo andiamo a visitare Bojano e la sua Civita Superiore. Qui ho bisogno di soffermarmi un attimo: Civita Superiore, borgo di poche centinaia di anime, sembra un posto completamente dimenticato da chiunque. Eppure me ne sono innamorato. Ci siamo seduti nella piazza del paesino per mangiare i panini che avevamo preso a Oratino mentre guardavamo il panorama sottostante. Il paesino, anche se piccolo e apparentemente insignificante, è molto suggestivo e ti lascia respirare il senso di solitudine di cui è impregnato. Unico rimpianto: non aver potuto pranzare nell’unica trattoria del borgo che pare proponga percorsi di gusto basati su piatti e ingredienti a “km zero”. Non so perchè ma voglio tornarci, magari d’autunno o inverno, per dormirci una notte e assaporare il senso di dolce vuoto e spaesamento che questo luogo ti lascia. Dopo Civita Superiore, raggiungiamo Campitello Matese, per una passeggiata tra i prati, le mucche al pascolo che si lasciano avvicinare, percorsi nei boschi. Ultima tappa a Roccamandolfi, per una passeggiata lungo il Ponte Tibetano e su nel castello.

    Giorno 5: cambiamo completamente scenario, abbandonando l’entroterra, e ci dirigiamo verso le coste, tappa Termoli, passando sul bellissimo lago di Guardialfiera. Passeggiata sul lungomare di Termoli, spettacolare, e nelle stradine e le piazze del borgo che si affaccia sul mare, e poi rientro a casa nel pomeriggio.

    Giudizio finale sul Molise. E’ una regione bellissima, dal carattere un po’ schivo. Tutti i luoghi che abbiamo visitato erano bellissimi e conservavano molto delle loro caratteristiche più originali, ma dove mancava sempre quel piccolo sforzo in più per rendere la vita ai turisti più semplice. Sicuramente non è una meta turistica nel senso comune del termine, e forse riesce a conservare la sua genuinità proprio per questo. E’ un luogo a volte rude, ma autentico e dove l’ospitalità non manca mai. E’ una meta adatta a chi ama un turismo più “slow”, a chi ama fermarsi a parlare con gli abitanti del luogo per capire che tipo di vita fanno nei loro paesi quando tutta la giostra del turismo estivo smette di girare. Il tipo di turismo che ultimamente mi piace molto, lontano dai luoghi affollati, dove fermarsi a riflettere cosa ne è di quei posti, quando i turisti vanno via.

    Infine, parafrasando il famoso detto “Se un albero cade in un bosco anche se non c’è nessuno nei dintorni, fa rumore?”, terminerei dicendo “Quando i turisti vanno via dal Molise, il Molise continua ad esistere?”. Non lo so.

    1. Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza Massimiliano 🙂 Per quanto riguarda Frosolone, devo dire che dato che pioveva abbastanza forte abbiamo fatto una visita piuttosto sommaria del centro storico, senza inoltrarci al belvedere. Dispiace molto leggere del degrado che hai trovato. Nel mio cuore è rimasto Oratino e come per te Civita Superiore. Sai che la trattoria di Civita è super consigliata? Noi alloggiavamo a Bojano e avevamo pensato di andarci, poi tra maltempo e stanchezza abbiamo cenato entrambe le sere di fronte al nostro hotel (mangiando benissimo oltretutto!!). Mi piacerebbe tornare in inverno e andare a campitello matese.
      Ho trovato la mancanza di turismo in Molise come una boccata d’aria fresca: qui in valle d’itria siamo stati sommersi da orde di turisti ancora più del solito quest’anno.
      Per citare parafrasando la geniale serie TV Boris: “dov’è il Molise?”… “il Molise è nel mio cuore” 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.