Un articolo semi-serio per raccontarvi 10 cose molto greche che negli anni ho imparato ad amare o tollerare e che ormai fanno parte della mia Grecia.
La Grecia del turista ‘fai da te’ che noleggia auto che hanno visto tempi migliori e prenota piccoli studios da signore che parlano solo greco, ma che si fanno capire benissimo e che la mattina ti svegliano con un piatto di fichi freschi.
Ecco 10 cose molto greche che vi potrebbero sorprendere, soprattutto se è la vostra prima volta in Grecia (mio marito dice che è un titolo da clickbaiting, ma in realtà è solo uno spiritoso racconto da parte di un’amante della Grecia), oppure se semplicemente non ci avete mai fatto caso.
Purtroppo (o in alcuni casi direi per fortuna) col passare degli anni molti di questi aspetti stanno cambiando e stanno diventando più difficili da scovare.
Contenuti dell'articolo:
1. I bagni greci, capitolo 1: la carta igienica
Benvenuti in Grecia! E dopo un lungo viaggio alla prima tappa in bagno con altissime probabilità troverete questo cartello (vedi foto).
Sappiate che in Grecia è pressoché normale: la carta igienica non va messa nel water, ma nell’apposito cestino posto nel bagno. E’ dura, lo capisco, ma sappiate che c’è una ragione molto pratica: le pessime (e spesso vecchie) tubature tendono ad ostruirsi e inserirvi la carta igienica peggiora la già costretta situazione.
Pertanto, se non volete guastarvi la vacanza e far arrabbiare la proprietaria di casa, seguite le indicazione e vedrete che per quanto strano vi ci abituerete (o comunque lo tollererete).
2. I bagni greci, capitolo 2: la tenda della doccia…. quella sconosciuta
La verità è che in Grecia per stare bene mi basta poco.
Così poco che posso accontentarmi anche di un bagno greco – non è raro, soprattutto negli alloggi un po’ più economici, trovare la doccia senza la tenda. Se invece siete fortunati ed avete la tenda della doccia, sappiate che il 90% delle volte essa sarà pressoché inutile per far si che il bagno non si allaghi ugualmente. Ma pazienza, il sole è caldo, aprite la finestra e vedrete che si asciugherà presto.
E anche questa è Grecia, la Grecia di un’accoglienza semplice, non parlo degli hotel di livello naturalmente, ma dei piccoli e familiari studios.
Quando prenoto un posto mio marito mi chiede sempre “e com’è il bagno?” alla quale domanda rispondo con “greco” o “non troppo greco”.
3. I bagni greci, capitolo 3: il ‘telefono’ della doccia
E proprio nelle docce spesso troverete un altro fenomeno tipicamente greco: la mancanza del gancio per appendere il soffione della doccia e quindi vi ritroverete li a:
- cercare di lavarvi (compresi i capelli magari)
- cercare di farlo con le mani impegnate dal soffione
- cercare (invano) di far uscire meno acqua possibile dalla doccia
- cercare (invano) di farvi non appiccicare addosso la tenda della doccia, se avete appunto la fortuna di averla 🙂
- Oppà! (immaginate tutta la scenetta con un sottofondo di Sirtaki)
4. Il noleggio auto in contanti – cose molto greche
Sto generalizzando troppo se dico che in Grecia l’auto si noleggia in contanti, anche perché non è sempre vero, soprattutto se ci si rivolge alle grandi compagnie internazionali (Europcar, Hertz, Budget, ecc) la carta di credito è assolutamente necessaria.
Se invece ci si rivolge a piccoli noleggiatori locali, soprattutto sulle isole, può capitare di pagare il noleggio in contanti. Io cerco spesso questo tipo di soluzione, non perché non abbia la carta di credito, ma sostanzialmente perché preferisco evitare misteriosi addebiti post-noleggio.
Recentemente ci è capitato di noleggiare in contanti sia ad Alonissos che a Skiathos (in quest’ultimo caso il titolare ci ha detto anche di parcheggiarla all’aeroporto e lasciare le chiavi sotto il tappetino – il riferimento è Mamaras Cars).
E’ vero che la qualità delle auto dei piccoli noleggiatori spesso lascia a desiderare, ma a volte vi ritroverete a percorrere davvero pochi km su piccole isole e spendere di più per un’auto più nuova ha poco senso (almeno per me).
Anche a Rodi abbiamo noleggiato l’auto in contanti – consegna in aeroporto, cash in mano e via, sulla fiducia.
5. I lettini ‘offerti’ al mare
Ormai sono una rarità, ma se sei bravo/fortunato a volte puoi ancora godere di questo lusso: il lusso di accomodarti gratuitamente su dei lettini a patto di effettuare una consumazione, e per di più comodamente sdraiato sul lettino.
Solitamente basta un caffè o una macedonia, parliamo di 5 euro a persona al massimo, a volte non c’è neanche una cifra minima.
Ne parlo anche nel mio articolo semi-serio Come andare a mare in Grecia, istruzioni per l’uso
A Skopelos nella spiaggia di Panormos abbiamo scovato per caso uno stabilimento così e posso assicurarvi che abbiamo apprezzato molto il nostro pranzo sotto l’ombrellone. Il giorno prima eravamo stati allo stabilimento accanto pagando i medesimi lettini 8 euro – misteri greci 🙂
6. I parcheggi gratuiti
Non ho memoria di aver mai pagato un parcheggio in Grecia, soprattutto a mare, ma anche nei paesini visitati. E’ anche vero che raramente guidiamo nelle città (che te ne fai della macchina ad Atene o a Salonicco?), ma diciamo che l’uso di far pagare il parcheggio è davvero raro e non ho memoria di averlo mai fatto.
C’è da dire che però, soprattutto nelle isole, il parcheggio spesso assomiglia più ad un campo sterrato, ma non ci si può certo lamentare a quel prezzo – occhio solo a gomme e parte bassa dell’auto se la vostra assicurazione non le copre.
7. La carenza di raccolta differenziata
La Grecia avrà sicuramente tantissime spiagge Bandiere Blu, ma ahimè per quanto riguarda la raccolta differenziata è davvero da bandiera nera.
Questa è una delle cose che non mi piace della Grecia. Soprattutto sulle isole scarseggia proprio il concetto di ‘differenziare’. C’è da aggiungere che in molte isole l’acqua del rubinetto proviene dai dissalatori per cui (soprattutto come visitatori) ci si sente inevitabilmente spinti verso l’acquisto dell’acqua in bottiglia (di cui tra l’altro il governo greco regolamenta il prezzo tenendolo basso).
Questo però non fa che incrementare il numero di bottiglie e quindi la quantità di plastica che spesso non viene riciclata.
E poi c’è la difficoltà della gestione dei rifiuti, obiettivamente complicata quando si vive in un’isola (la Grecia ne ha più di 200 di isole abitate).
Tuttavia il problema è noto ed evidente anche ai greci e ci sono luoghi in cui il tema è in rapida evoluzione.
Negli anni le tazze con coperchio dei frapè e delle bevande da asporto stanno diventando più eco-friendly – fino a qualche anno fa erano tutte di plastica, compresa la cannuccia (merito anche delle norme europee).
Ci sono degli esempi che portano un po’ di speranza nel cambiamento: la piccola isola greca di Tilos (isola del Dodecaneso con poco più di 350 abitanti) si è candidata a diventare a Rifiuti Zero aderendo ad un’iniziativa dell’azienda Polygreen (Just Go Zero Tilos).
L’isola vorrebbe raggiungere un modello a rifiuti zero basato sul riutilizzo e recupero, nonché sulla prevenzione della creazione di rifiuti.
Che dire se non ‘Forza Tilos!‘
8. Il sorriso sul volto dei locali quando parli in greco
Basta un parakalo o un kalimera per vedere gli occhi dei greci che si illuminano. Se poi riuscite anche a destreggiarvi nell’ordinazione al ristorante diventate quasi degli dei ai loro occhi 🙂
Ovviamente esagero, ma il greco e soprattutto il suo alfabeto, non è una lingua semplicissima da imparare – parola di una che frequenta la Grecia da anni, ma ancora ogni volta ripiega sull’inglese o sull’italiano.
9. L’omaggio dopo la cena
Anche questa dell’omaggio dopo cena ormai (così come i lettini ‘offerti’ a mare) è un’accogliente tradizione sempre più rara da trovare, ma è una delle cose molto greche che amo di più!
Da tradizione a fine pasto il gestore vi omaggerà di un ‘chiudi pasto’ a sua scelta:
- un piccolo dessert della casa
- un liquore (solitamente fatto in casa)
- un bel piatto di karpùzi ovvero anguria! (o frutta di stagione)
Un posto in cui non ho mai visto mancare l’omaggio di fine pasto è Creta dove la tradizione è ancora ben radicata.
Al grido di “più karpùzi per tutti!” vi auguro di trovare tanti posti che ancora abbracciano questa tradizione.
10. I gatti da ristorante – cose molto greche
Il gatto da ristorante greco è un fine conoscitore degli avventori del ristorante.
Pur nel suo importante ruolo da collettore di avanzi, mantiene sempre un’adeguata distanza dal cliente e cerca di evitare risse con i colleghi (non sempre in questo ha successo) perché sa che verrà cacciato insieme al collega di rissa, perdendo così l’opportunità di “lavorare”.
Il gatto da ristorante predilige i clienti che hanno scelto il menù a base di pesce – magari una bella orata – ma non disdegna coloro che hanno scelto la carne.
Ogni taverna che si rispetti ha almeno un gatto in servizio tra i tavoli, e per coloro che non l’ho hanno resta sempre la possibilità del noleggio.
Spero di avervi raccontato un sorriso e magari avervi raccontato qualcosa di nuovo con la mia carrellata di 10 cose molto greche!
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