Quella volta che: sono rimasta bloccata nel porto di Corfù

In viaggio succedono tante avventure e disavventure, ma una così non mi è mai capitata prima: ebbene, sono rimasta bloccata nel porto di Corfù insieme alla mia famiglia.

Vi anticipo già che (fortunatamente) l’avventura è durata solo poche ore, ma poteva andare decisamente peggio.

Questa sezione del blog è dedicata a racconti di circostanze particolari (vi rimando a quella volta che sono caduta dal motorino in Grecia o a quella volta in cui ho vinto al casinò di Las Vegas) e questa rientra indubbiamente tra queste.

L’antefatto, ovvero come sono rimasta bloccata nel porto di Corfù

Estate 2023, vigilia di Ferragosto, ore 23:40 attracchiamo col traghetto della linea Finikas nel porto di Corfù provenienti dall’Albania (Saranda per la precisione) dopo un viaggio già orribile per se. Mare mosso, caldo all’interno, troppo freddo sul ponte…insomma siamo felicissimi di mettere piede a terra.

Autisti da un lato e pedoni dall’altro, parcheggiamo l’auto e ci mettiamo in fila per i controlli. Come forse sapete l’Albania è un paese extra UE e Shengen e quindi entrando in Grecia sono previsti i controlli relativi a passaporti e dogana.

La doverosa puntualizzazione è che il traghetto era attraccato con circa 40 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto.

Insieme ad un centinaio di passeggeri circa, buona parte italiani, attendiamo pazientemente in fila. I bambini dopo un po’ iniziano a cedere alla stanchezza, è tardi e la fila non avanza minimamente.

Ad un certo punto diventa chiaro che nella dogana non ci sono gli addetti – siamo in fila ma nessuno la smaltisce.

Un militare grida qualcosa alla folla in inglese, nessuno capisce niente, poi scompare. Chiedo informazioni, ma nulla, nessuno ha capito il messaggio.

A questo punto decido di fare chiarezza – cosa sta succedendo?

Mi avvicino alla sbarra e vedo un’addetta dei controlli di sicurezza: la chiamo, ma fa finta di non sentirmi, poi insisto spiegando che nessuno ha capito cosa sta accadendo e dice che manderà qualcuno.

Ritorna il militare, un po’ mi ricorda Rambo per com’è vestito, chiedo a tutti ad alta voce di fare silenzio e che riferirò il messaggio in inglese ed in italiano. (da quel momento in poi diventerò per i presenti “l’interprete“).

Mi dice che non ci sono gli addetti, è tardi, la dogana ed il controllo passaporti hanno chiuso alle 23:00 😐 in che senso? Sono incredula – come può non esserci nessuno?

“And now?” – gli chiedo. “Go back to your cars” – mi dice (tornatevene in macchina…per chi ce l’ha).

Il servizio è chiuso e molto probabilmente dovremo attendere l’apertura la mattina. “What time?” – “7:30” mi dice.

Ma come 7:30?

Raccolgo tutta la mia calma e comunico il messaggio, prima in italiano e poi in inglese eleggendomi a portavoce della stanca folla.

Chiedo che ci venga portata dell’acqua e che ci sia l’accesso ad un bagno, alcuni chiedono del cibo.

Sono incredula, siamo increduli – perché molto candidamente non pensi che spostandoti dall’Albania alla Grecia possa succedere questo. E invece è successo e succede (non è la prima volta ci racconta un signore che presumiamo lavori per la compagnia di traghetti albanese).

L’attesa – bloccata nel porto di Corfù

C’è chi si arrabbia, chi cerca di fare video di “denuncia” prontamente interrotto e costretto alla cancellazione del video dal militare (non è facile tenere testa ad uno che sembra Rambo, ve lo assicuro).

Io mi presto a chiamare hotel per conto di altri passeggeri e cercare di spiegare che non si sa se e quando arriveranno quella notte, ma di non dar via la loro stanza (ma possibile che nel 2023 nessuno parli inglese?!).

Il militare ed un collega ci dicono che faranno il possibile, ma col passare del tempo, nonostante vari falsi allarmi al grido di “chiamate l’interprete!” diventa abbastanza chiaro che dovremo metterci a dormire chi in auto e chi nel tendone messo a disposizione nel porto.

Vi sembrerà leggendo il racconto che io stia esagerando nel rendere drammatica la situazione, ma posso assicurarvi che non sono circostanze che normalmente uno mette in conto mentre viaggia a pochi passi da casa propria.

Facciamo un tentativo di telefonare al console onorario a Corfù e ci rispondono, ci dicono che faranno il possibile (ma non sappiamo se in effetti venga fatto qualcosa).

Noi ci accomodiamo in auto, pigiama, favola della buona notte e latte, pronti a passare li il resto della notte.

Bloccata nel porto di Corfù: la libertà!

Inaspettatamente 2 ragazzi dell’esercito vengono a cercarmi nel parcheggio (ormai sono la portavoce anche per loro) e mi avvisano che la situazione sta per sboccarsi. Sono quasi le 2:00 di notte e incredibilmente al banco compaiono 2 addetti in t-shirt con la faccia tutt’altro che felice (è pur sempre la vigilia di ferragosto).

Facciamo passare avanti 2 donne incinta, poi tutti gli altri.

Finalmente siamo fuori dal porto, una storia surreale. Abbiamo davanti più di un’ora di strada ed un alloggio introvabile a Kassiopi, ma finalmente alle 4:30 siamo a letto con il bambino che dorme da un pezzo.

finalmente mare - dopo essere rimasta bloccata nel porto di Corfù - ph.www.poshbackpackers.it
finalmente mare – dopo essere rimasta bloccata nel porto di Corfù – ph.www.poshbackpackers.it

In conclusione

Vi ripeto quello che ho già scritto nell’articolo Alloggiare a Saranda – perché è stata la scelta sbagliata per me.

La scelta del traghetto a tarda notte da Saranda è stata fatta a causa di un errata pianificazione e posti terminati su tutti i traghetti con orari umani.

Se dovessi dare un consiglio a chi deve fare la stessa tratta e siete con la vostra auto, vi direi di raggiungere Igoumenitsa via terra dall’Albania, piuttosto che partire da Saranda e di li utilizzare uno dei frequenti collegamenti per Corfù.

Naturalmente non ci abbiamo pensato se non quando eravamo con i biglietti in mano (e ben ti sta allora, direte voi, essere rimasta bloccata nel porto di Corfù 🙂 ).

Giusto 2 elementi aggiuntivi:

  1. il traghetto Igoumenitsa-Corfù ha una frequenza di circa una partenza all’ora/due ore massimo ad agosto, mentre il traghetto da Saranda a Corfù (parlo di quello che prevede anche il trasporto di auto) ha 4 o 5 partenze al giorno ad agosto
  2. il costo del viaggio (2 adulti + 1 bambino + auto) da Igoumenitsa a Corfù ha un costo di circa un terzo rispetto al traghetto da Saranda a Corfù (33,70 euro totali contro 94 euro). Naturalmente mi sto ancora mangiando le mani per lo scivolone 😐
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3 Risposte a “Quella volta che: sono rimasta bloccata nel porto di Corfù”

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